
Dal 1° al 7 agosto si celebra la Settimana Mondiale dell'Allattamento al Seno, una celebrazione annuale del ruolo cruciale che il latte materno svolge nella salute e nello sviluppo dei neonati e nella costruzione di legami forti tra madri e neonati.
Ma cosa succede se il percorso verso la genitorialità non è semplice? E se il bambino nasce grazie alla riproduzione assistita o tramite una madre surrogata? L'allattamento al seno è ancora possibile, appropriato e importante?
La risposta a tutte queste domande è sì. Ed è un argomento che merita attenzione.
Allattamento al seno dopo la fecondazione in vitro: una funzione biologica e una sfida emotiva
Le donne che si sono sottoposte alla fecondazione in vitro spesso affrontano un esaurimento sia fisico che emotivo. Alcune partoriscono con taglio cesareo o prematuramente. Questi fattori possono rendere l'allattamento al seno più difficile, ma non impossibile.
Uno studio pubblicato sul Journal of Human Lactation (2018) ha dimostrato che, mentre le donne che hanno concepito tramite fecondazione in vitro avevano una minore probabilità di allattare esclusivamente al seno a 6 settimane dal parto, questa differenza è scomparsa con il supporto all'allattamento precoce.
Ciò che conta non è solo il supporto dopo il parto, ma anche la fiducia della donna nel proprio corpo, una fiducia che può essere scossa dopo diversi cicli di fecondazione in vitro. Ecco perché è essenziale un approccio sensibile e informato da parte sia degli operatori sanitari che della famiglia.
Allattamento al seno dopo maternità surrogata: allattamento senza parto
L'allattamento indotto, ovvero il processo di stimolazione della produzione di latte senza essere state incinte, offre alle donne la possibilità di allattare al seno dopo la maternità surrogata o l'adozione.
Con una combinazione di terapia ormonale (ad esempio, domperidone ed estrogeni) e stimolazione meccanica del seno (con tiralatte o attacco diretto), è possibile preparare il seno alla produzione di latte in poche settimane.
Sia l'esperienza clinica che la letteratura scientifica (ad esempio, Breastfeeding Medicine, 2020) indicano che oltre il 60% delle donne raggiunge un allattamento parziale o completo.
Non è sempre una questione di quantità di latte, ma piuttosto dell'intimità, del contatto pelle a pelle e del legame emotivo che l'allattamento al seno consente.
Prospettive internazionali: dove l'allattamento al seno è supportato in situazioni non tradizionali
Paese Approccio all'allattamento al seno nella maternità surrogata e nella fecondazione in vitro
Stati Uniti Struttura solida di consulenti per l'allattamento; l'allattamento indotto è comune
Israele Sistema di assistenza al parto e al postnatale altamente sviluppato
Francia Allattamento al seno meno diffuso; il supporto alla fecondazione in vitro è più medico che basato sulla comunità
India, Georgia Le madri surrogate allattano spesso al seno; le madri intenzionali sono meno coinvolte nell'allattamento
Scandinavia Supporto statale completo; alti tassi di allattamento al seno
In molti paesi, si stanno compiendo sforzi per integrare l'assistenza psicologica e l'assistenza all'allattamento nei processi di riproduzione assistita e maternità surrogata. La condivisione delle migliori pratiche tra cliniche e confini gioca un ruolo importante nel migliorare i risultati per tutte le donne.